Il grande Filosofo Immanuel Kant ebbe il merito di compiere una Rivoluzione copernicana del pensiero. Ci aiutò a capire che l’essere umano non è in grado di conoscere la realtà in se stessa, essendo pre-strutturato e quindi costretto a dar forma all’esperienza secondo le strutture sensoriali, spazio-temporali e categoriali (quindi sensibili e intellettuali) di cui è fatto. Tali strutture sono “a priori” cioè precedono la nostra esperienza e, appunto, ce la fanno costruire, plasmare. Kant parla di “occhiali”: è come se indossassimo degli occhiali a causa dei quali interpretiamo la realtà in un certo modo.

Nel nostro corso @LEADER, per cercare di essere più contemporanei, parliamo di VRD (Virtual Reality Device). Il concetto è lo stesso e noi lo utilizziamo per affermare che ogni essere umano indossa pressoché sistematicamente una sorta di VRD quando ha a che fare con un suo consimile. A causa di questo “aggeggio” quasi sempre piazzato davanti agli occhi tendiamo a percepire le persone come problemi, seccature, ostacoli, mezzi, strumenti. Molto raramente riusciamo a percepirle come esseri umani che hanno una storia, una genetica, una cultura, una serie di esperienze che le hanno portati ad essere ciò che oggi sono. Ciò produce una sorta di auto-inganno e di auto-tradimento, nel senso che non siamo in grado di udire il richiamo interiore della loro umanità. Di qui la interminabile serie di problemi interpersonali che gli esseri umani si ritrovano prima o poi a vivere.

Nel nostro corso @LEADER cerchiamo di aiutare i frequentanti anzitutto a diventare consapevoli di questo notevole limite, in secondo luogo ad avviare una serie di azioni mirate a toglierselo di dosso. Fintantoché, infatti, un Leader continua a relazionarsi ai suoi collaboratori indossando uno strumento così infernale, non potrà coltivare rapporti produttivi ed efficaci, fondati sulla fiducia reciproca e mirati al conseguimento di eccellenti risultati.

Dopo essere diventati consapevoli di questo impedimento, i frequentanti effettuano alcuni esercizi pratici per avviare questa indispensabile attività di “spogliazione”: si comincia dallo smettere di “resistere” alle persone sentendosi sempre in competizione con loro per arrivare a selezionare un singolo collaboratore col quale inaugurare un nuovo modo di relazionarsi. 

Dr. Daniele Bondi